Oggi siamo in piedi prima del previsto, alle 6:30. Ci prepariamo e dopo mezz’ora siamo già seduti in sala colazione. Anche qui c’è davvero l’imbarazzo della scelta, abbiamo diversi tipi di affettati e formaggi, pane fresco, marmellata, Nutella, miele, paté, yogurt, cereali, muffins, frutta ed ovviamente da bere, caffè, latte,the e succhi. 

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Dopo aver fatto il pieno di energie ci mettiamo in cammino, oggi raggiungeremo il secondo punto più alto di queste tappe infatti partendo dai circa 500 metri di Dreznica arriveremo fino ai 1250 dei pascoli della Planica.

    Lunghezza: 28,0 km

   Tempo in movimento: 6h17’ 

    Tempo complessivo: 9h47’

   Dislivello in salita: 1021 m

   Dislivello in discesa: 1374 m

   Punto più alto: 1239 m

   Punto più basso: 158 m

Cliccando sul pulsante Maggiori informazioni potrete accedere alla pagina di Outdooractive dove è riportato il riassunto della tappa; potrete seguire il nostro percorso ammirando le foto fatte durante l’escursione, scaricare le tracce gpx e kml per non perdervi durante il vostro trekking oltre a tutte le informazioni in formato PDF per averle sempre a portata di mano.

Attraversiamo l’abitato di Dreznica e dopo appena mezzo chilometro ci troviamo davanti ad un cartello che indica la deviazione per delle cascate, le Slap Krampez, ed ovviamente non ci tiriamo indietro nonostante ormai Derio si trascini dietro per il dolore ai piedi; il percorso però è in salita ed è l’unica situazione nella quale non ha male anche se ovviamente dopo la salita ci sarà la discesa e lì saranno dolori. Dopo un breve tratto nel bosco ci troviamo di fronte ad un altro cartello, oltre alle Slap Krampez ci sono anche le Slap Sopot che sono le prime che andremo a visitare. Il salto non è alto ma le cascate sono molto fotogeniche e c’intratteniamo a scattare con Fede che ovviamente piazza il suo fido cavalletto.  Passiamo alle cascate successive, le Slap Krampez, ed anche qui lo spettacolo è meraviglioso con l’acqua che termina in un laghetto molto scenografico.

Slap Sopot
Slap Krampez

Terminato il report fotografico torniamo sul sentiero principale e continuiamo a salire in maniera costante così come la temperatura che ci invoglia a spogliarci prima delle giacche antivento e poi della felpa tecnica. Sotto di noi intanto assistiamo ad un panorama da favola, il paese di Dreznica in lontananza e le nuvole sotto di noi sono un invito alla fotografia. 

Dreznica

Alle 11 giungiamo alla Cappella Militare Bes di Planica che venne costruita nei pressi della prima linea del fronte italiano, i lavori furono ordinati dal capitano Celestino Bes a ricordo dei caduti italiani. Qui troviamo accampati due ragazzi che stanno cucinando con il loro fornellino, la zona è abbastanza esposta quindi ci affrettiamo a cambiarci la maglietta ormai zuppa e ad indossare quella asciutta oltre alla felpa perché il venticello che tira è decisamente frizzante. Mangiamo anche noi il nostro panino ed una banana presi a colazione e dopo una mezz’ora riprendiamo il nostro viaggio.

Cappella Militare Bes

Siamo quasi giunti in vetta ed iniziamo ad incontrare i pascoli della Planica tant’è che troviamo diversi cancelli lungo il sentiero da richiudere rigorosamente perché le mucche pascolano liberamente. Da qui parte la lunga discesa verso Tolmin, incontriamo un gruppo di ragazzi in mountain bike ed altri escursionisti che salgono verso il Monte Krn, come sempre le vette innevate fanno da meraviglioso corollario al nostro cammino. Cercando di schivare le enormi montagne di cacca delle mucche giungiamo al rifugio Kuhinja Alm dove ci sediamo sulle panche all’aperto con vista e ordiniamo un paio di birre che accompagniamo col formaggio acquistato nei giorni scorsi.

Relax al Rifugio Kuhinja Alm

Proseguiamo la discesa verso Tolmin ma mentre chiacchieriamo perdiamo una deviazione e ce ne rendiamo conto solo dopo che l’applicazione ci ha ricordato ripetutamente che siamo fuori dal percorso. Diamo un’occhiata al cellulare e siamo fuori strada di 400 metri, Federico decide di tornare indietro a controllare e viste le pessime condizioni invita Derio ad aspettare giù attendendo la sua telefonata in caso l’errore fosse confermato. Alla fine scopriamo che i 400 metri erano in linea d’aria ed infatti abbiamo perso la deviazione ben un chilometro prima così Derio inizia a salire finché non ci ritroviamo al bivio che è anche bello evidente. Incontriamo alcune cascate durante la discesa verso la Soca che riabbracciamo come si fa con una vecchia amica, da qui la strada prosegue pianeggiante in un ambiente rurale ed alle 17:45 siamo di nuovo a Tolmin, quattro giorni ed oltre 100 km dopo la nostra partenza. Scattiamo una foto ricordo e videochiamiamo casa avvisando le signore che siamo giunti a destinazione sani e salvi, Derio un pochino meno sano magari ma va benissimo così! Torniamo all’Apartment Orhideja dove ritroviamo la macchina di Federico, recuperiamo le chiavi e saliamo in camera per la meritata doccia. Rinfrescati e ritemprati facciamo il pieno di benzina da Petrol ed un po’ di spesa dal fido Hofer. Per la cena non c’è neanche da domandarlo, si torna da Labrca e dalla nostra cameriera preferita; è dalla scorsa volta che vogliamo assaggiare la frika (non fraintendete) e stavolta non ce la facciamo scappare, ordiniamo anche un cosciotto veramente delizioso, prima però per festeggiare la conclusione del nostro percorso gustiamo il solito antipasto con la focaccia calda ed anche uno a base di ricotta e patate. Prendiamo anche una serie di contorni, le solite quattro birre e dulcis in fundo una crepe alla Nutella, il giusto modo per festeggiare la fine del nostro primo thru hike!

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