Itinerario: Abano Terme - Bovec - Passo Vrsic - Bovec
Dopo il lungo trasferimento da casa fino ad Abano Terme passiamo una nottata tranquilla ed alle 7 in punto ci alziamo, dopo mezz’ora scendiamo a fare colazione con ogni sorta di ben di Dio. Tornati in camera iniziamo il nostro solito carosello fatto di cambio pannolini, vestizione bambini e quant’altro ed alle 9 lasciamo l’hotel. Dopo aver fatto benzina iniziamo il nostro viaggio verso est, il traffico in direzione Trieste è abbastanza sostenuto ed in un paio di occasioni ci dobbiamo anche fermare per delle brevi code; una volta svoltato verso nord in direzione Udine la situazione cambia notevolmente e filiamo via dritti senza intoppi o quasi nel senso che avevo pianificato di passare per Cividale del Friuli per raggiungere il confine di stato mentre tra una chiacchiera e l’altra vado oltre e prendo un’altra strada che ci porterà a Bovec (in italiano Plezzo) alle 12 passando per stradine di montagna. Avevamo studiato in lungo ed in largo il discorso vignetta per autostrade e statali in fase di preparazione del viaggio, però come capire se la strada che ci apprestavamo a percorrere fosse una statale o meno? Non abbiamo trovato valichi di frontiera e negozi che si occupassero della vendita delle vignette né tanto meno segnali stradali che ne indicassero la necessità, poi un po’ casualmente, cercando un’indicazione in rete, abbiamo scoperto che le strade con segnaletica gialla, come quelle che avremmo percorso in questo nostro primo assaggio di Slovenia, non necessitano della suddetta tassa.

Dal 2022 non ci sono più adesivi da apporre sul parabrezza ma la vignetta è diventata digitale e può essere acquistata online sul sito ufficiale a questo indirizzo
Giunti a destinazione troviamo una cittadina bella animata tant’è che non è facile trovare un posto dove parcheggiare, riusciamo però miracolosamente a trovare una macchina che lascia il suo posto e ci infiliamo immediatamente. Pensavamo di trovare un clima più fresco ed invece il caldo che attanaglia l’Italia non dà scampo nemmeno qui, ci sono 34 gradi e cerchiamo subito una panchina all’ombra per far mangiare i bambini. Acquistiamo tre hot dog ed una birra che consumiamo alla bene e meglio seduti vicino ad una fioriera, unico angoletto all’ombra a quest’ora del giorno, poi prendiamo due coppette gelato per i bambini e notiamo un playground alberato proprio di fronte al parcheggio, non possiamo esimerci dal far divertire un po’ Andrea ed Arizona che sono stati bravissimi nel trasferimento in auto.
Prima di dirigerci alla ricerca del nostro appartamento Pamela approfitta per fare un po’ di spesa nell’adiacente supermercato; l’Apartment Vito si trova appena fuori il paese, subito dopo il ponte sull’Isonzo (Soca per gli sloveni) da dove parte il sentiero per le Cascate Boka. Avevo avuto alcuni contatti su Whatsapp per la richiesta delle culle e mi aspettavo la meravigliosa ragazza bionda della foto profilo ad aspettarci mentre esce fuori una simpatica nonnina che parla bene l’italiano. Ci mostra la casa, a pianterreno, ci spiega che al piano superiore ci sono loro quindi se abbiamo bisogno di qualcosa non dobbiamo fare altro che suonare. L’appartamento è arredato in modo semplice però c’è tutto quello di cui abbiamo bisogno e la signora è davvero gentilissima; visto il gran caldo approfittiamo per sistemare un po’ i bagagli e poi usciamo con l’intenzione di prendere la funivia per il Monte Kanin e trovare refrigerio ai suoi 2200 metri ma per strada i bambini si addormentano e quindi cambio di programma, facciamo un veloce pieno di benzina a prezzi irreali per noi e via verso il Passo Vrsic (passo della Maistrocca in italiano) che ci rapisce con i suoi tornanti numerati ed il primo tratto che costeggia un Isonzo che soffre anch’esso della siccità di questa estate.
In vetta ad oltre 1600 metri troviamo finalmente 24 gradi e tante pecore che ci aspettano, parcheggiamo lungo la strada ed i bimbi si svegliano col belare degli animali.
Giochiamo un po’ a rincorrerle e li carichiamo sugli zaini per fare una breve passeggiata nei dintorni, l’aria qui è decisamente più fresca ed è un piacere respirare a pieni polmoni godendo dei magnifici panorami che si godono dalla vetta del passo.
Ci sono anche un paio di ristoranti dove poter eventualmente fare una sosta pranzo ed un rifugio Ticarjev dom na Vrsicu dal quale parte un sentiero che in 800 metri porta fino ad un altro rifugio Postarski domna Vrsicu, entrambi sono sul percorso del famoso thru hike Alpe Adria Trail che abbiamo percorso io e Federico qualche anno dopo e del quale potete trovare informazioni dettagliate nell’articolo dedicato che trovate qua sotto.
Alpe Adria Trail: le quattro tappe in territorio sloveno
Una volta fatto il pieno di aria fresca scendiamo di nuovo verso Bovec e ci fermiamo per cena alla Gostilna Zvikar che offre dei tavoli all’aperto ed una vasca con i pesci rossi che attira subito l’attenzione dei piccoli i quali fanno anche amicizia con un bimbo di un altro tavolo e riusciamo quindi a mangiare in assoluta tranquillità pur dovendoli richiamare puntualmente per dare un boccone mentre cercano di nutrire i pesci con bastoncini di legno ed erba. Ordiniamo due cotolette con patate fritte, una porzione di cevapcici (che sono la mia fissazione dalla prima volta che ho iniziato a studiare la Slovenia), due birre grandi che poi integriamo con altre due piccole. Facciamo subito conoscenza con gli ottimi prezzi di queste zone soprattutto per quel che riguarda la birra (2 euro o poco più per una 0,5), ci gustiamo l’ottima cena e dobbiamo faticare per staccare Andrea ed Arizona dai loro pesciolini. Torniamo finalmente a casa e crolliamo nei nostri nuovi letti.
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