Le Glymur Falls, con i loro 198 metri, sono le seconde cascate più alte d’Islanda e sono raggiungibili solamente attraverso un sentiero  che parte dall’apposito parcheggio ma è proprio quest’escursione a rendere imperdibile la visita di queste cascate in quanto alla bellezza del paesaggio si aggiunge anche l’adrenalina di un passaggio sopra un tronco sul fiume Botnsá, potrete aiutarvi con l’ausilio di una corda d’acciaio per non perdere l’equilibrio mentre il secondo tratto adrenalinico è il guado del fiume a monte delle cascate anche se questo brivido, volendo, potete anche evitarlo. Ma di tutto questo ne parleremo più avanti.

Indice dei Contenuti

SCHEDA TECNICA DEL PERCORSO

   Lunghezza: 7,5 km

   Tempo in movimento: 1h54′

   Tempo complessivo: 3h41′

   Dislivello in salita: 253 m

   Dislivello in discesa: 253 m

   Punto più alto: 351 m

   Punto più basso: 57 m

   Lunghezza: 7,5 km

   Tempo in movimento: 1h54′

   Tempo complessivo: 3h41′

   Dislivello in salita: 253 m

   Dislivello in discesa: 253 m

   Punto più alto: 351 m

   Punto più basso: 57 m

Cliccando sul pulsante Maggiori informazioni potrete accedere alla pagina di Outdooractive dove è riportato il riassunto della tappa; potrete seguire il nostro percorso ammirando le foto fatte durante l’escursione, scaricare le tracce gpx e kml per non perdervi durante il vostro trekking oltre a tutte le informazioni in formato PDF per averle sempre a portata di mano.

QUANDO EFFETTUARE L’ESCURSIONE

Come avete potuto vedere dalle caratteristiche tecniche non si tratta di un percorso difficile né tantomeno lungo, c’è solo una condizione fondamentale da rispettare ed è quella del periodo dell’anno in cui affrontare l’escursione alle Glymur Falls e non sarete purtroppo voi a deciderlo. Il punto cardine è la presenza del tronco di legno sul fiume Botnsá che permette di attraversare il corso d’acqua, questo tronco viene appositamente tolto all’inizio della stagione invernale, quando il fiume si ingrossa e non rende più sicuro il passaggio sull’altra sponda: non c’è una data precisa né un sito dove poter controllare quindi bisogna fare affidamento a qualche passaparola su gruppi Facebook per avere notizie fresche da chi è andato di recente oppure controllare qualche foto su Instagram facendo attenzione alla data dello scatto. Il tronco verrà poi riposizionato con l’arrivo della stagione calda ma anche su questa data vale il discorso fatto in precedenza; su tutte le fonti che abbiamo consultato circa la presenza del tronco è indicato un generico “dalla primavera all’autunno” ma ovviamente le stagioni islandesi sono ben diverse dalle nostre e la primavera può iniziare molto tardi mentre per contro l’inverno può partire già a settembre con le prime nevicate. In linea di massima diciamo che tra giugno e la metà di settembre non ci sono problemi però è sempre bene verificare in loco.

Brúarfoss, alla scoperta della cascata più blu d’Islanda

Se cercate una combinazione perfetta per una bella giornata di escursionismo abbinate all'escursione per le Glymur Falls la semplice passeggiata verso le Brúarfoss. Scoprite di più su queste fotogeniche cascate leggendo l'articolo!

COME ARRIVARE AL PUNTO DI PARTENZA DEL SENTIERO

Il parcheggio da dove parte il sentiero per le Glymur Falls si raggiunge dopo una deviazione di 3 km dalla strada 47 che costeggia il fiordo Hvalfjörður, questa strada però è scarsamente battuta e viene percorsa al giorno d’oggi solo da chi vuole costeggiare in toto il fiordo o proprio da chi è diretto appositamente alle cascate, i locali e la stragrande maggioranza dei turisti percorrono invece la galleria sotto il fiordo che permette di tagliare 60 km di strada e guadagnare 45 minuti. Il parcheggio dista 70 km da Reykjavik e lo potrete raggiungere in poco più di un’ora partendo dalla capitale islandese; per facilitare la vostra ricerca impostate sul navigatore o su Google Maps Botnsá and Glymur Parking”. Giunti all’ampio parcheggio  sterrato troverete molto spazio per lasciare la vostra auto a patto di arrivare abbastanza presto, ad ogni modo un posticino lo troverete comunque, magari solamente un po’ più lontano.  Il parcheggio è gratuito, non ci sono servizi igienici ma solamente un grosso contenitore per la raccolta differenziata e dei pannelli esplicativi dell’escursione appesi ad un cancello che contrassegnano l’inizio del sentiero.

La mappa descrittiva del sentiero
Il cancello all'inizio del sentiero

Il nostro consiglio: cercate di arrivare al parcheggio il prima possibile per non avere problemi nel trovare posto ma soprattutto per godervi la passeggiata quasi in totale solitudine. Le persone incontrate durante la nostra escursione si possono contare su due mani.

L'ESCURSIONE ALLE GLYMUR FALLS

Prima di studiare nel dettaglio l’escursione alle Glymur Falls bisogna fare una considerazione; ci sono diverse modalità per affrontare questo percorso:

  • Andata e ritorno: partendo dal cancello, si giunge alle cascate e poi una volta arrivati al fiume a monte, da dove parte il salto, si torna indietro per la stessa strada
  • Giro ad anello: si segue il percorso fino alle cascate ma una volta giunti al fiume è possibile guadarlo, per fare questo il nostro consiglio è portare delle scarpe da scoglio o al massimo anche delle ciabatte o Crocs da tenere nello zaino e di indossarle per guadare il fiume per poi asciugare i piedi ed indossare gli scarponi da trekking per proseguire il sentiero. Noi per questioni di spazio non avevamo nulla con noi ed abbiamo guadato a piedi nudi, l’acqua è ghiacciata anche in piena estate e ci sono dei bei sassi sul fondale però è sicuramente fattibile, ovviamente occorre prestare attenzione per evitare di cadere in acqua! Una volta giunti sulla sponda opposta ci sono due opzioni per tornare alla macchina:
    • Percorso più semplice: la prima opzione è quella più semplice in quanto si segue un sentiero pianeggiante e privo di insidie che si allontana gradualmente dal canyon per poi scendere fino al parcheggio.
    • Percorso più difficile: la seconda opzione è più insidiosa ma anche più spettacolare perché segue in cresta il canyon sulla sponda opposta a quella percorsa all’andata permettendo di ammirare da un’altra angolazione le cascate. Ci sono dei mucchi di pietre da seguire ma non è un percorso ufficiale e battuto quindi è possibile perdersi, occorre dunque prestare molta attenzione se si sceglie questa strada.

           PARCHEGGIO 

           INIZIO DEL SENTIERO

           TRONCO SUL FIUME (THE LOG)

           GLYMUR FALLS

           GUADO DEL FIUME BOTNSA’

           ANDATA E RITORNO

     ANELLO (SEMPLICE)

    ANELLO (DIFFICILE)

   PARCHEGGIO 

   INIZIO DEL SENTIERO

   TRONCO SUL FIUME (THE LOG)

   GLYMUR FALLS

   GUADO DEL FIUME BOTNSA’

                ANDATA E RITORNO

          ANELLO (SEMPLICE)

         ANELLO (DIFFICILE)

Dopo aver valutato tutte le modalità con le quali è possibile affrontare questa escursione entriamo nel vivo dell’azione. Dopo aver attraversato il cancello subito dopo il parcheggio inizia un tratto prettamente pianeggiante che passa in mezzo ad arbusti e vegetazione bassa, la strada sale con una pendenza davvero insignificante, questo è il tratto più noioso del sentiero ma non vi preoccupate in quanto dura al massimo una ventina di minuti dopodiché vi troverete su uno sperone dal quale è possibile ammirare il fiume Botnsá che scorre in basso.

Vista dal sentiero sul fiume Botnsá

Per raggiungere il corso d’acqua occorrerà passare in una grotta dalla forma molto caratteristica, dopo una breve passeggiata si raggiunge il famoso tronco d’albero sul fiume, quello che in tutti i siti internet in lingua inglese viene chiamato “log”

La grotta prima del fume
Il passaggio nella grotta

A questo punto è ora di entrare in azione! Il passaggio sul tronco non presenta in realtà particolari difficoltà soprattutto se, come nel nostro caso, il livello delle acque sottostanti è basso; si tratta solamente di avere un po’ di equilibrio e di avanzare lentamente, nel caso c’è un cavo d’acciaio al quale reggersi per aiutarsi.

Federico alle prese con il log

Una volta guadato il fiume parte una costante ascesa fino alle Glymur Falls; in alcuni tratti il sentiero sale in maniera molto ripida, in altri ha dei passaggi esposti e ci sono anche un paio di discese impegnative per le quali è rischiesto l’ausilio di alcune corde d’acciaio. Sia chiaro non è nulla di assolutamente difficoltoso né tantomeno pericoloso, basta fare un po’ più attenzione del solito ed avere sale in zucca. Man mano che si sale ci sono dei viewpoint sulle cascate ed alle proprie spalle è invece possibile ammirare la valle che ci si lascia indietro con il fiume Botnsá che scorre al suo interno; ovviamente più si sale e ci si avvicina alle cascate e più spettacolare è la vista. 

Uno dei primi viewpoint sulle cascate
Le Glymur Falls a metà del sentiero

Giunti al punto panoramico più in alto si procede verso il salto delle cascate ed il letto del fiume, da qui si prosegue su un tratto roccioso ma relativamente in piano ed è possibile scattare delle meravigliose foto all’acqua che si riversa quasi duecento metri sotto di noi.

Il salto delle Glymur Falls

A questo punto è ora di prendere una decisione: tornare sui propri passi e percorrere il sentiero a ritroso fino alla macchina oppure provare a guadare il fiume? Noi ovviamente abbiamo optato per la seconda opzione per una serie di motivi: il primo è che non volevamo percorrere nuovamente la stessa strada, il secondo perché facendo il giro ad anello avremmo guadagnato tempo con la possibilità di dedicarlo ad altre attività ma il motivo principale è quel pizzico di avventura, quella scarica di adrenalina in più che dà l’operazione del guado; non accade di certo tutti i giorni oppure in ogni viaggio di attraversare a piedi nudi, con lo zaino in spalla e gli scarponi in mano il letto di un fiume dalle acque freddissime.

Il nostro consiglio: portate con voi un paio di ciabatte, di Crocs o ancora meglio delle scarpe da scoglio in modo da poter guadare il fiume più facilmente e poter poi indossare nuovamente le scarpe da trekking per continuare l’escursione

Derio durante il guado

Giunti sulla riva opposta non resta che tornare al parcheggio e come abbiamo descritto all’inizio ci sono due opzioni, la strada più semplice e veloce ma meno panoramica e quella che costeggia nuovamente il canyon, più panoramica ma allo stesso tempo impervia e lenta. A voi la scelta! Noi per questioni pratiche abbiamo scelto quella più veloce.

PHOTOGALLERY


2 commenti

Nabo · Aprile 16, 2022 alle 10:59 am

Ciao ragazzi, per risparmiare ancora più tempo si potrebbe anche fare andata e ritorno per il sentiero che avete fatto al ritorno? Immagino però che i panorami migliori si possano avere facendo all’andata quello che avete fatto voi.

    Federico · Aprile 16, 2022 alle 12:12 pm

    Ciao Nabo, dal sentiero del ritorno non hai nessuna vista panoramica sulle cascate a parte una in cima…molto meglio salire dall’altra parte e poi scendere da dove dici tu quindi facendo un loop.

Lascia un commento

Segnaposto per l'avatar

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *