Marrakech è una di quelle città che ti rapiscono il cuore ed è impossibile rimanerle indifferenti, il continuo via vai di gente della Medina, vero cuore pulsante della città e il traffico caotico al di fuori delle mura raccontano di una città sempre viva dove il contrasto tra il vecchio ed il nuovo è molto evidente. Insieme a Fes, Rabat e Meknes fa parte delle città imperiali e tra queste è sicuramente la più importante; a seconda delle dinastie regnanti queste cittadine venivano scelte come residenza acquistando sempre maggior prestigio e venendo di volta in volta arricchite dalla costruzione di opere architettoniche quali moschee, palazzi, mederse e mura fortificate. Marrakech fu capitale sotto il potere degli Almoravidi che costruirono le mura di cinta ed un sistema idrico decisamente complesso per l’epoca che portava l’acqua dai monti dell’Atlante fino alla città; agli Almoravidi seguirono gli Almohadi ai quali si deve la costruzione della kasbah, dell’ospedale Dār al-Faraj (oggi non più esistente) e della Moschea della Koutoubia che è tutt’oggi l’edificio religioso più importante della città. L’ultima dinastia che regnò a Marrakech fu quella dei Saadiani che riportò la città all’antico splendore dopo un periodo di decadenza a causa dello spostamento della capitale a Fes: a loro si deve, tra le altre cose, la costruzione di alcuni dei monumenti più importanti al giorno d’oggi come la Madrasa Ben Youssef, le Tombe Saadiane ed il Palazzo El Badi.
Una visita a Marrakech, che sia un weekend lungo oppure una settimana intera, offre diverse opportunità per ogni gusto e noi cercheremo di darvi qualche spunto utile per il vostro prossimo viaggio in questa perla del Nordafrica raccogliendo in venti punti le migliori attrazioni ed attività da fare in città.
Indice dei Contenuti

PIAZZA JEMAA EL-FNAA
La Piazza Jemaa el-Fnaa (o Djema el-Fnaa) è il vero cuore pulsante della città, brulica di gente ad ogni ora del giorno e della notte ma, occorre premetterlo, è un posto che alterna alcune situazioni assolutamente autentiche e di vita quotidiana ad altre decisamente turistiche, troverete un sacco di persone che tenteranno di guadagnarsi qualche dihram mettendovi un serpente al collo per scattare una foto ricordo e vi imbatterete anche in situazioni di dubbio gusto come le scimmiette incatenate anch’esse utilizzate ad uso e consumo del turismo di massa per uno scatto instagrammabile. La parte più genuina è invece quella delle tante bancarelle gastronomiche che riempiono la piazza e si accendono di tantissime luci al calare della sera. Ad ogni modo per difendere queste che sono comunque delle tradizioni della cultura locale la Piazza Jemaa el-Fnaa è stata proclamata nel 2001 Patrimonio dell’UNESCO anche se solo nel 2008 venne effettivamente iscritta nella lista.

PALAZZO EL BAHIA
Il Palazzo El Bahia è senza ombra di dubbio una delle opere architettoniche più affascinanti di tutta Marrakech; costruito a cavallo tra il XIX ed il XX secolo si estende per otto ettari ed è composto da 150 stanze finemente decorate che si sviluppano intorno a giardini e cortili, un vero tripudio dell’arte moresca. In queste stanze il vizir Aḥmad b. Mūsā viveva con le sue quattro mogli ed un harem composto da ventiquattro concubine ed è proprio ad una delle sue mogli, pare la sua preferita, Bāhiya si deve il nome del palazzo.

PALAZZO EL BADI
In realtà dovremmo parlare delle rovine del Palazzo El Badi in quanto ad oggi possiamo ammirare solo una parte di questo mastodontico edificio che in origine aveva oltre 350 stanze decorate con marmo ed oro, un cortile di 130 metri di lunghezza e poco più di cento di larghezza e nei piani interrati c’era anche una prigione. Al suo interno è possibile ammirare anche il minbar (il pulpito) della Moschea della Koutoubia.

MOSCHEA DELLA KOUTOUBIA
La Moschea della Koutoubia è sicuramente la costruzione più riconoscibile di tutta Marrakech nonché il principale luogo di preghiera della città, si trova nei pressi della Piazza Jemaa el-Fnaa e purtroppo è visitabile solamente dai musulmani. Il suo minareto, posto a 69 metri d’altezza, nelle giornate limpide è visibile da oltre trenta chilometri di distanza. La costruzione della moschea iniziò nel 1120 sotto la dinastia degli Almoravidi e venne completata 76 anni dopo durante il regno degli Almohadi; il celebre minareto, uno dei più belli ed antichi del mondo islamico, venne costruito in un secondo tempo, nel 1196, ospita al suo interno sei sale sovrapposte. Una piccola curiosità: se guardando il minareto avvertite una sensazione di déjà vu sappiate che si tratta del gemello di quello di Siviglia, poi trasformato in campanile e rinominato Giralda.

GIARDINI MENARA
I Giardini Menara sono degli storici giardini pubblici e frutteti non distanti dalla Piazza Jeema el-Fnaa. Furono fondati nel XII secolo (circa 1157) dal sovrano del califfato almohade Abd al-Mu’min. Insieme ai giardini dell’Agdal e alla storica città murata di Marrakech, i giardini sono stati inseriti nell’elenco del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO dal 1985. I giardini sono disposti attorno a un bacino idrico centrale e ad un serbatoio accanto al quale si trova un padiglione risalente al XIX secolo nella sua forma attuale; i giardini, il bacino idrico ed il padiglione con sullo sfondo le montagne dell’Atlante formano uno degli scatti più iconici di Marrakech.

MADRASA BEN YOUSSEF
La Madrasa Ben Youssef, costruita tra il 1564 ed il 1565 è una scuola coranica dedicata all’insegnamento della lingua e della cultura islamica. Si tratta di uno degli edifici più simbolici di Marrakech contraddistinto da un’architettura arabo-andalusa, nelle sue vicinanze la Moschea Ben Youssef, la più antica moschea di Marrakech. Nel 1960 ha chiuso i battenti come scuola e dopo un lungo restauro è stata riaperta al pubblico nel 1982. Di fronte alla porta d’ingresso c’è la sala della preghiera mentre un lungo corridoio porta al grande cortile caratterizzato da portici dalle meravigliose decorazioni soprattutto alla base dove spiccano i mosaici in ceramica e da una piscina rettangolare per le abluzioni (rituale di purificazione effettuato mediante il lavaggio del corpo).

TOMBE SAADIANE
Le Tombe saadiane sono forse l’attrazione turistica principale della città tant’è che c’è sempre molta fila all’ingresso. Hanno una parte esterna fatta di giardini molto curati mentre all’interno ci sono tre stanze, la più famosa è quella delle dodici colonne che racchiude il sepolcro del nipote del sultano Aḥmad al-Manṣūr al-Dhahabī. All’interno del mausoleo ci sono i corpi di una sessantina di membri della dinastia saadiana che regnò nei territori del Marocco dal 1554 e che rivendica addirittura una discendenza diretta dal profeta Maometto.

MAISON DE LA PHOTOGRAPHIE
Gli amanti della fotografia non dovrebbero perdersi questa incredibile collezione di oltre diecimila scatti che raccontano la storia del Marocco, foto raccolte tra il 1870 ed il 1950 che illustrano vari aspetti storici e culturali del Marocco, come la cultura berbera, che è ritratta nelle fotografie e il primo documentario girato a colori da Daniel Chicault in Marocco nel 1957 sulle tribù berbere dell’Alto Atlante. La collezione comprende anche alcuni aspetti insoliti del Marocco, attraverso immagini del sito archeologico di Volubilis, paesaggi marocchini, importanti complessi architettonici e kasbah, inoltre una buona parte di queste fotto mette in risalto i ritratti che sono molto spesso il modo migliore per raccontare le espressioni e le sensazioni di un popolo.

LE MURA DI MARRAKECH
Dieci chilometri di mura circondano la Medina di Marrakech, hanno un’altezza che varia dai sei ai nove metri e furono erette tra il 1122 ed il 1123 per volere del sultano Ali ibn Yusuf per difendere la città dagli attacchi esterni. Presentano un caratteristico colore rosso in quanto realizzate con calce, paglia e fieno che indurendosi hanno creato una miscela molto resistente e paragonabile ai mattoni; al di sopra delle mura nidificano migliaia di uccelli tra i quali molte cicogne. Le mura sembrano separare due mondi diversi, quello fatto di luci ed insegne della città moderna ed il trambusto fatto di cultura e tradizione della Medina. Ci sono diciannove ingressi che vi permettono di attraversare questo portale spazio-temporale, tra tutti quello più caratteristico è dato dalla porta Bab Agnaou che conduce alla kasbah, la cittadella reale.

AMMIRARE LA PIAZZA JEMAA EL-FNAA DALLA TERRAZZA DI UN CAFE' O DI UN HOTEL
La stragrande maggioranza dei bar e dei café intorno alla Piazza Jeema el-Fnaa dispone di una terrazza sulla quale sorseggiare un the alla menta oppure una bevanda fresca ed allo stesso tempo ammirare il panorama sul viavai di gente sottostante ma se volete scattare la foto classica che si vede in tutte le riviste dovete salire sulla terrazza dell’Hotel Glacier, noi lo abbiamo fatto e vi assicuriamo che ne vale assolutamente la pena.

PERDERSI TRA I VICOLI DELLA MEDINA
Se volete vivere un’esperienza unica ed autentica dovete assolutamente perdervi tra i mille vicoli e le viuzze della Medina di Marrakech. La Medina è la città vecchia di ogni centro abitato del mondo arabo, quella di Marrakech ha diciannove porte di accesso e varcando una di queste verrete catapultati in un mondo fatto di gente che si muove ad un ritmo frenetico, venditori ambulanti, negozi di souvenir, saltimbanchi e giocolieri, sarete inghiottiti dai souq e dalle luci e gli odori della Piazza Jemaa el-Fnaa. Durante la nostra esperienza siamo arrivati a Marrakech oltre le 13, orario in cui non è più possibile accedere alla Piazza Jemaa el-Fnaa in auto così il nostro autista ci ha condotto a piedi fino alla porta del nostro riad ed è in quella occasione che abbiamo assaporato per la prima volta il dedalo di stradine che sembrano formare un labirinto. Abbiamo amato tantissimo girare, spesso senza meta, per la Medina, ci siamo persi ed abbiamo ritrovato i nostri passi più e più volte, ci siamo fatti radere in una barberia locale con una partita delle coppe europee in sottofondo alla radio, ci siamo avventurati alla ricerca di un hotel che avesse la licenza per vendere gli alcoolici per poter finalmente bere una birra al bancone del bar dell’Hotel Tazi, circondati solamente da gente del posto che guardava una partita di calcio in tv oltre a cercare di venderci insistentemente del fumo. Eh si, la Medina di Marrakech è proprio questo e tanto altro!

FARE SHOPPING NEI SOUQ
Questa è realmente un’attività da non perdere durante un viaggio a Marrakech! Qui troverete un viavai di gente incredibile e potrete acquistare davvero di tutto. Le bancarelle delle spezie, coloratissime e dai mille profumi e sapori la fanno da padrone insieme ai venditori di tappeti e delle tradizionali pantofole ma non pensate di entrare, guardare il prezzo e pagare perché qui, come in tutto il mondo arabo, la contrattazione è un’arte ma allo stesso tempo diventa un divertimento sempre che non facciate come me e Pamela e vi portiate dietro un personaggio come mio cognato Antonio che si è messo a tirare così tanto sul prezzo senza mai smuoversi dalla sua posizione da far arrabbiare il nostro venditore di babbucce costringendoci a virare su un’altra bancarella. I souq oltre ad essere un labirinto di bancarelle e negozietti sono anche un ottimo posto dove trovare refrigerio nelle ore più calde della giornata in quanto hanno una sorta di copertura che fornisce continuamente ombra.

DORMIRE IN UN TRADIZIONALE RIAD
Se volete apprezzare in toto la vostra esperienza marocchina non potete farvi mancare il soggiorno presso un riad. Ma cos’è esattamente un riad? Si tratta di quella che è stata per secoli la tradizionale abitazione marocchina, composta da più stanze distribuite su diversi piani con al centro un cortile all’aperto e spesso un giardino. Nel corso degli anni e con l’espansione del turismo molte di queste abitazioni sono state trasformate in alberghi e sebbene prima fossero prevalentemente all’interno della Medina col crescere della richiesta si sono sviluppati anche nei quartieri moderni. Ovviamente ce ne sono di tutti i tipi e per tutte le tasche, dai più semplici e tradizionali a quelli lussuosi: durante il nostro viaggio a Marrakech abbiamo pernottato presso il Riad Dar Tamlil, una sistemazione semplice ma pulita ed accogliente, con un’ottima colazione durante la quale ci hanno servito caffè, latte, spremuta d’arancia, cornetti, diversi tipi di marmellata, formaggini e baguette. La nostra stanza era una tripla con bagno ed era l’unica al pianoterra, come abbiamo già detto nulla di lussuoso, non è nel nostro stile, mentre la scelta è ricaduta su di esso per la vicinanza alla Piazza Jemaa el-Fnaa che dista solamente trecento metri e cinque minuti a piedi.

FARSI COCCOLARE IN UN HAMMAM
Lo abbiamo già scritto diverse volte ma questa esperienza è davvero imperdibile, non lo dico in prima persona perché non l’ho provata ma ho ancora negli occhi l’espressione di mia moglie Pamela quando sono tornato a prenderla dopo un’ora di trattamenti. Con la globalizzazione gli hammam sono ormai diffusi anche nel mondo occidentale però fanno parte della cultura araba da tantissimi anni. Ma cos’è un hammam? La dominazione romana ha portato nel Nordafrica la tradizione del bagno turco, nata qui da principio per motivi religiosi e poi trasformata in un’occasione di convivialità. Si tratta di un trattamento terapeutico molto rilassante che aiuta a purificare la pelle e libera dallo stress, il corpo viene cosparso da sapone all’olio di oliva o eucaliptolo oppure da oli profumati e nel corso degli anni sono ovviamente aumentati i servizi accessori come massaggi, scrub e tanto altro. Durante la nostra visita a Marrakech ho regalato a Pamela un’ora di relax presso l’hammam Les couleurs de l’Orient, lei è rimasta soddisfattissima del servizio e mentre attendevo mi hanno anche servito un the alla menta, una gentilezza che non guasta mai.

ASSAGGIARE LA CUCINA TIPICA MAROCCHINA
In ogni viaggio è nostra abitudine, per immergerci totalmente nei posti che visitiamo, assaggiare la cucina locale ed ovviamente non è stato da meno a Marrakech. La pietanza tradizionale per eccellenza è il tajine che può essere sia di carne, generalmente pollo o agnello, che di pesce, ed è uno stufato cotto insieme a delle verdure che prende il nome dal caratteristico piatto in terracotta, molto spesso decorato, in cui viene cucinato. Noi lo abbiamo mangiato in tutte le salse durante il tour nel deserto e nel Café Arabe di Marrakech; in città ovviamente non ci siamo fatti mancare più di una cena nelle bancarelle della Piazza Jemaa el-Fnaa, un must da non perdere assolutamente: c’è veramente solo l’imbarazzo della scelta, i vari addetti alle vendite vi tireranno letteralmente per le braccia per cercare di farvi scegliere il proprio stand, troverete pesce fritto, spiedini, lumache, uova sode da mettere nei panini fino alle interiora di pecora con le teste dei poveri equini a far bella mostra sui tavoli. Noi abbiamo optato per una cosa piuttosto tranquilla e ci siamo rimpinzati con tre porzioni di brochettes (una sorta di spiedini di carne) più il pane che viene sempre servito a tavola con qualche salsa piccante, in un’altra occasione invece abbiamo preso delle polpette di carne e delle salsicce accompagnate da peperoni, il tutto preceduto da una serie di antipasti ed intingoli vari.

BERE UN THE ALLA MENTA
La tradizione del the alla menta in Marocco è paragonabile a quella italiana per il caffè. È un atto di cortesia imprescindibile e guai a rifiutarlo! In attesa del proprio turno in un hamman , durante la contrattazione per un tappeto in uno dei negozi del souq o durante un tour nel deserto vi verrà sicuramente offerta questa bevanda molto zuccherata che viene servita in maniera molto teatrale in una teiera d’argento sollevata ad un metro dal bicchiere.

VISITARE LA VILLE NOUVELLE
Finora abbiamo parlato sempre e solo delle attrazioni all’interno della Medina di Marrakech ma al di là delle mura della città c’è anche la Ville Nouvelle, la città nuova, fatta di tanti edifici moderni e hotel di lusso. Un’idea per poter ammirare questa zona della città senza guidare nel traffico caotico è quella di fare un giro sui classici bus rossi a due piani: per 24 ore è possibile salire e scendere ad ogni fermata, il bus ha due rotte differenti e nonostante non sia un estimatore del genere mi sono trovato ad utilizzarlo l’unica volta in vita mia proprio qui a Marrakech.

GIARDINI MAJORELLE
Il Jardin Majorelle, che si estende per oltre 9.000 m², è uno dei giardini più incantevoli del Marocco e si trova nella Ville Nouvelle. Concepito nel corso di quarant’anni dal pittore francese Jacques Majorelle, è costituito da un labirinto di vicoli su diversi livelli ed edifici dai colori sgargianti in un mix di Art Déco ed influenze moresche ospita una grande quantità di esemplari botanici esotici. Tra cactus e sfavillanti fontane non vi stancherete mai di passeggiare tra i viali di questi giardini. Nel 1980, Yves Saint Laurent e Pierre Bergé, arrivati per la prima volta in Marocco nel 1966, acquistarono i Giardini Majorelle per salvarli dalla distruzione per mano degli sviluppatori alberghieri. I Giardini Majorelle non ospitano però solo piante, al loro interno, per esattezza nell’ex studio di pittura di Jacques Majorelle, troviamo il Museo delle Arti Berbere Pierre Bergé inaugurato nel 2011: qui sono conservati oltre 600 oggetti della cultura berbera raccolti dai due artisti tra il Deserto del Sahara e le montagne del Rif marocchino.
La collezione è esposta in quattro spazi distinti, ciascuno dedicato a un tema particolare. Prima di entrare nelle sale espositive, ci viene presentata una panoramica della storia del popolo berbero del Marocco e una mappa che mostra l’ubicazione delle principali tribù berbere in tutto il paese.
Se durante la vostra visita vorrete rinfrescarvi con una bibita oppure gustare il classico the alla menta marocchino non dovete fare altro che accomodarvi negli splendidi salotti o nel cortile interno, ornato da piante di arancio e bougainvillee, del Café Majorelle dove viene servita sia la colazione tradizionale che quella continentale oltre al pranzo con menu alla carta. Prima di lasciare i giardini fate una sosta alla Boutique dove potrete acquistare prodotti realizzati a mano dai migliori artigiani marocchini, utilizzando materiali di altissima qualità

FARE UN BAGNO ALLA PLAGE ROUGE
Quando sarete stanchi di girare per la città e vorrete trovare un po’ di refrigerio oppure un attimo di respiro dai venditori ambulanti potrete passare qualche ora alla Plage Rouge che non è altro che una sorta di stabilimento balneare nel deserto, dove le piscine sostituiscono il mare, c’è la musica a palla e soprattutto ci sono le bevande alcooliche. Sinceramente non sono per nulla attratto da tutto ciò ma il viaggio a Marrakech era il regalo di compleanno di mio cognato che invece va pazzo per questo genere di vita ed alla fine è stato comunque un momento di relax dopo le giornata passate nel deserto oppure sotto il sole cocente di Marrakech. All’ingresso si paga una quota e vengono forniti asciugamani, materassini ed ombrellone, ci sono ovviamente bar e ristoranti ed anche altri servizi per la cura del corpo.

FARE UN TOUR DI UNO O PIU' GIORNI NEI DINTORNI DI MARRAKECH
Una visita a Marrakech non è completa senza un tour nei dintorni della città. A seconda del tempo che avete a disposizione potete pensare a delle escursioni giornaliere oppure ad un vero e proprio tour nel deserto durante il quale potrete spendere una, due o tre notti fuori. Tra i tour giornalieri quelli più gettonati sono quelli che portano ad Essaouira, una città fortificata sulla costa che dista circa 170 km da Marrakech dove è possibile mangiare anche dell’ottimo pesce oppure quello alle Cascate d’Ouzoud, a circa 160 km da Marrakech, un salto triplo di 110 metri sull’omonimo fiume. I tour nel deserto invece, a seconda delle notti che deciderete di passare fuori, vi porteranno alla kasbah di Aït Benhaddou, a Ouarzazate, nella Valle del Draa, alle dune di Zagora ed a quelle più lontane e spettacolari di Merzouga per poi tornare indietro attraverso le Gole del Todra e la Valle delle rose. Durante il nostro viaggio noi abbiamo optato per un tour di quattro giorni e tre notti prenotato online con la compagnia locale Sahara Expeditions spendendo una cifra molto più bassa rispetto agli stessi tour che proponevano agenzie online italiane.
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