Vi è mai capitato di avere una destinazione maledetta? Un viaggio che per una ragione o per l’altra è sempre saltato all’ultimo momento? Beh per noi questo luogo è Budapest o meglio adesso possiamo dire lo era anche se pare che abbiamo contagiato Federico con la maledizione.
Mi sono approcciato per la prima volta alla capitale ungherese nel 2016 ma un serio problema di salute di mio figlio Andrea, all’epoca non aveva nemmeno un anno, ha fatto saltare tutto. Ci abbiamo riprovato un paio d’anni dopo e questa volta è stata davvero comica: giunti al banco del check in presentiamo i documenti e … non ho con me la carta d’identità!!! Il giorno prima avevo fatto una fotocopia per il tesseramento della mia squadra di calcio e l’ho lasciata dentro la stampante. Ho provato anche a fare la carta d’identità in aeroporto a Fiumicino ma i tempi erano troppo stretti ed anche questa volta addio Budapest.
Per Pasqua ci abbiamo riprovato e ho coinvolto anche Federico nell’avventura ed è qui che entra in ballo anche lui nel malefico incantesimo, covid last second per suo figlio Riccardo e siccome avevamo stupidamente prenotato un appartamento per otto senza prevedere un’alternativa in casi come questi mi sono trovato a dovermi accollare tutta la spesa così ho preferito cancellare avendo la tariffa flex e prenotare nuovamente per due settimane dopo e questa sarà finalmente la volta buona!!!
P.S. Anche Fede ha ovviamente prenotato una nuova data, volo poi cancellato quindi il sortilegio continua in maniera incredibile.
Indice dei Contenuti
COLLEGAMENTI AEREI
Come sempre le compagnie low cost la fanno da padrone per i collegamenti diretti verso l’aeroporto di Budapest Ferenc Liszt, qui a maggior ragione c’è la Wizzair, compagnia ungherese, che propone voli giornalieri sia da Milano che da Roma mentre per altri aeroporti come Bari, Napoli, Bologna, Alghero e Catania la frequenza è minore. Ovviamente c’è la sempreverde Ryanair che ha collegamenti diretti da Alghero, Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Orio al Serio, Napoli, Palermo, Pisa, Rimini, Roma, Torino e Treviso.
TRASFERIMENTI DA E PER L’AEROPORTO
In autobus
Raggiungere il centro città dall’aeroporto è piuttosto semplice e la soluzione più economica è fornita da due linee di autobus che partono direttamente da una fermata tra i terminal 2A e 2B.
- Il bus 100E è diretto ed effettua solo tre fermate: Kálvin tér (da qui potete prendere la linea 3 della metropolitana: la sera dopo le 20:30 e tutto il giorno il sabato e la domenica viene sostituita da un servizio di autobus con scritto “M3”, quindi ben riconoscibili. Questo perché il 4 novembre 2017 sono iniziati i lavori di ammodernamento della linea), Astoria (da dove potete proseguire sulla linea 2 della metropolitana) e Deák Ferenc tér che è l’unica stazione di tutta la città dove si incontrano la metro 1, 2 e 3. Il costo della singola corsa è di 900 fiorini, non rientra nelle tessere giornaliere per i mezzi pubblici e la durata del viaggio è di 20/30 minuti a seconda del traffico presente.
- Il bus 200E effettua invece 11 fermate fino a Kőbánya-Kispest, capolinea della metro 3; da qui potete proseguire con la metropolitana fino al centro città.
In taxi o navetta privata
Gli autobus sono frequentissimi, ne passa uno ogni cinque o dieci minuti e viaggiano anche di notte ma se come nel nostro caso viaggiate con dei bambini e vi trovate ad arrivare a mezzanotte (in realtà poi con il ritardo di Wizzair siamo giunti all’una) potrebbe essere comodo prenotare una navetta che vi venga a prendere in aeroporto e vi porti fino alla vostra sistemazione. Noi per l’andata abbiamo prenotato tramite Civitatis pagando 29 € per due adulti e due bambini; il servizio è stato effettuato dalla compagnia Budapest Private Transfers alla quale abbiamo richiesto ed ottenuto senza sovraprezzo, memori dell’esperienza a Cracovia, due seggiolini. Il servizio è stato impeccabile, l’autista ci ha mandato un messaggio per spiegarci dove ci avrebbe aspettato indicandoci tipo e colore del suo mezzo, noi lo abbiamo avvisato del ritardo del volo ed una volta atterrati lo abbiamo trovato ad attenderci; il traffico di notte era praticamente nullo ed in venti minuti scarsi siamo giunti in hotel.
Per il ritorno invece ci siamo affidati al bus 100E la cui fermata di Kálvin tér si trova a meno di cinque minuti a piedi dall’hotel.
Ovviamente in aeroporto ed in città sono presenti servizi di taxi, sono di colore giallo e ci sono sia quelli tradizionali che quelli che riportano la scritta Taxi Bolt che si possono prenotare tramite un’applicazione che segue lo stesso principio di Uber.
COME MUOVERSI A BUDAPEST
Avere un alloggio in centro facilita notevolmente le cose in quanto è più facile muoversi a piedi anche se noi abbiamo trovato i mezzi pubblici davvero efficienti, molto frequenti e quindi mai affollati. A Budapest ci sono quattro linee della metro: la M1 gialla, la M2 rossa, la M3 blu (che come abbiamo già scritto sta subendo dei lavori di ristrutturazione) e la più recente M4 verde. La linea M1 è quella storica e fa parte del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, vale la pena fare una corsa solo per ammirare lo stile retrò delle stazioni. Più che con la metropolitana ci siamo mossi con gli autobus e soprattutto i tram tra i quali meritano una menzione particolare il numero 2 ed il 2M che costeggiano tutto il Danubio fino a raggiungere il Parlamento permettendo di ammirare oltre al fiume anche tutti i meravigliosi palazzi d’epoca lungo il percorso.
Come in ogni città oltre ai biglietti singoli ci sono una serie di abbonamenti e carnet che trovate sul sito ufficiale dell’azienda dei trasporti BKK, il link con tutte le varie soluzioni è questo.
Nel momento in cui scriviamo una corsa singola costa 350 fiorini, ci sono carnet da dieci corse utilizzabili da più persone al costo di 3000 fiorini quindi risparmiando 50 fiorini a corsa e poi tutta un’altra serie di soluzioni, noi abbiamo trovato comodissima la tessera giornaliera familiare che copre due adulti e fino a tre figli e che per 3300 fiorini permette di utilizzare tutti i mezzi per 24 ore. Tutti i biglietti e le tessere sono acquistabili presso le macchinette automatiche presenti nelle stazioni e nei luoghi turistici.
Valutare anche la possibilità di acquistare la Budapest Card che oltre ad abbonamenti per i mezzi offre ingressi gratuiti o scontati in musei , terme ed altre attrazioni, trovate tutte le indicazioni a questo link.
LA VALUTA UNGHERESE E DOVE CAMBIARE IL DENARO
La moneta ungherese è il fiorino (HUF) ed occorrono circa 365 fiorini per un euro. Come di consueto l’aeroporto è il posto meno consigliato dove cambiare visto che vengono applicate condizioni e commissioni decisamente sfavorevoli. In città è pieno di uffici di cambio ed ognuno ha delle condizioni differenti, non limitatevi a guardare solo il tasso di cambio ma informatevi preventivamente sulle commissioni fisse prima di cambiare. Ci sono anche una serie di macchinette ATM con la dicitura HUF/EUR ma anche queste sono da sconsigliare ed è preferibile ritirare presso gli sportelli delle banche; noi abbiamo trovato una filiale della Unicredit abbastanza vicina ed abbiamo ritirato direttamente da lì evitando anche le commissioni.
DOVE DORMIRE A BUDAPEST
Il primo quesito che ci siamo posti tutte le volte che abbiamo tentato (senza riuscirci) di visitare Budapest è stato quello dell’alloggio: la prima volta che abbiamo prenotato i bambini avevano due anni e quindi l’appartamento era la soluzione più scontata in quanto ci permetteva di preparare dei pasti in casa per i gemelli, cercando in rete al di fuori dei soliti circuiti abbiamo trovato il sito Dunaflat, si tratta di una serie di appartamenti disseminati per tutta la città gestiti da un italiano trasferitosi a Budapest. C’è stata un’ottima comunicazione favorita ovviamente dalla lingua anche se purtroppo abbiamo dovuto annullare come spiegato in precedenza per motivi di salute. Da sottolineare che Stefano, il proprietario, non ha trattenuto la caparra di 50 euro versata o meglio l’ha tenuta come buona per una successiva prenotazione avvenuta qualche anno dopo ma purtroppo disattesa anche stavolta per il documento lasciato a casa. Per la terza prenotazione avevamo due problemi in più, il fatto di essere in otto e non in quattro e l’arrivo oltre la mezzanotte il che ci portava a restringere il campo agli appartamenti che avessero un “late check in” oppure un “self check in” e lo abbiamo trovato su Airbnb però come ormai saprete avendo letto la prima parte dell’articolo anche questo viaggio è saltato. Per la quarta prenotazione, quella finalmente andata a buon fine, abbiamo cambiato e ci siamo buttati su un hotel con colazione compresa per avere un minimo di confort in più ed abbiamo trovato un ottimo prezzo presso la catena internazionale Meininger, nella fattispecie nel Meininger Budapest Great Market Hall. Sul sito ufficiale abbiamo spuntato una tariffa decisamente inferiore a quella proposta da Booking.com, la colazione si prenota e paga a parte e costa 8,90 € ad adulto mentre i bambini fino ai sei anni, come nel nostro caso, non pagano mentre dai 7 pagano la metà. Si tratta di un hotel moderno con una reception aperta 24 ore su 24, c’è una bel bar utilizzato da studenti e lavoratori che approfittano della connessione wifi e delle postazioni di ricarica per lavorare o studiare sorseggiando qualcosa. Durante la bella stagione ci sono tavoli all’aperto e proprio di fronte un piccolissimo parco giochi mentre all’interno c’è una sala da gioco con un biliardo e perfino una cucina comune per gli ospiti con sedie e tavoli dove consumare un pasto fai da te. La colazione è abbondante anche se piuttosto incentrata sul salato, troverete uova, fagioli, salsicce, affettati e formaggi e tanto altro ancora mentre il comparto dolce è ridotto ad un dolce alla cannella, marmellate (buonissime) in tre gusti, crema di nocciola, miele da spalmare sul pane tostato. Ci sono ancora frutta, yogurt e tanto altro che sicuramente dimentichiamo. La comodità finale per noi che avevamo un volo serale è stata il locker automatico dove lasciare i bagagli: ci sono armadietti di due dimensioni, piccolo e grande, basta scegliere la dimensione e la durata del noleggio, per un armadietto grande si pagano 4,5 € per 24 ore, 2,50 € per 6 ore e 1,50 € per un’ora, il piccolo costa poco meno ma come vedete le tariffe sono decisamente convenienti visto che noi in un locker grande abbiamo messo due trolley, gli zainetti dei bambini e le giacche. Altro punto forte è la posizione, il Meininger Budapest Great Market Hall ha una collocazione ideale, basta attraversare la strada e si entra nel Mercato Centrale dove è possibile fare la spesa e comprare qualche souvenir ed al cui interno c’è un supermercato aperto anche il sabato e la domenica mentre l’uscita opposta dà su Vámház krt da dove è possibile prendere i tram 47 o 49 per raggiungere Pest passando sul Ponte Elisabetta, pochi passi più in là c’è la fermata Fővám tér dalla quale partono i tram 2 e 2M che costeggiano il Danubio e portano al parlamento. In cinque minuti a piedi si trova la fermata metro di Kálvin tér da dove si può raggiungere qualsiasi punto della città ed è possibile prendere il bus diretto per l’aeroporto. Sempre a piedi si raggiunge in cinque minuti Váci Utca, la strada dello struscio e dello shopping di Budapest. In fase di prenotazione abbiamo avuto qualche problema di comunicazione in quanto abbiamo deciso di aggiungere la colazione solo in un secondo momento, quando abbiamo ricevuto l’email ed il prezzo aggiornato quest’ultimo era errato in quanto ci hanno conteggiato i bambini come adulti, abbiamo scritto spiegando che fossero entrambi sotto i sette anni e ci hanno mandato il nuovo saldo conteggiando un bambino gratuito e l’altro a metà prezzo, alla fine ho dovuto telefonare per avere il prezzo corretto. Evidentemente però la matematica non è proprio il loro forte perché il totale doveva essere di 354 € ma al momento del check in (all’una di notte) ci hanno mostrato il saldo corretto dicendoci però che l’importo del pagamento con la carta sarebbe stato in fiorini, 110000 e rotti fiorini e così abbiamo fatto scoprendo solo a casa una volta ricevuto l’addebito sulla carta che ci hanno fatto pagare 300 € invece di 350.
Ci sentiamo quindi di consigliare questa zona conosciuta con il nome di Belvaros perché veramente centrale e con tanti mezzi a disposizione per raggiungere tutte le attrazioni principali.
DOVE MANGIARE A BUDAPEST
Viaggiando con dei bambini la ricerca dei posti dove mangiare è sempre quella più critica soprattutto se si hanno dei piccoli come i nostri dai gusti piuttosto difficili ed eterogenei fra loro. Da articoli in rete e da alcune esperienze di amici la prima idea che ci siamo fatti è che bisognava prenotare per trovare posto ed infatti qualche giorno prima ho iniziato a mandare alcune email da casa.
Il primo posto che ho contattato è l’Hungarikum Bisztró, segnalato un po’ ovunque e solo dopo abbiamo scoperto essere al primo posto su Tripadvisor, purtroppo ci hanno rimbalzato per tre sere su tre e non abbiamo potuto provare i loro piatti. Stessa sorte per il Paprika Vendéglő (chiamato anche Paprika Étterem), un ristorante con cucina tipica ungherese che si trova vicino ai Bagni Széchenyi ed alla Piazza degli Eroi. Il terzo che ci ha respinto è il Menza che fa anche pasta ed hamburger oltre alla cucina tradizionale mentre siamo riusciti a trovare posto per l’ultima sera al Kiraly 100 Gastro Corner nel quartiere ebraico. Il locale è molto carino ed ampio, su due piani, abbiamo trovato un violinista ad attenderci e strumenti musicali appesi al soffitto mentre le pareti sono tappezzate di banconote di tutto il mondo. Il menu è stato un successo, ho preso una bistecca bagnata nel tokaji di una tenerezza unica ed anche il filetto di Pamela era squisito tant’è che hanno deciso di assaggiarlo anche i bambini, cosa veramente rara per loro. Per i più piccoli la classica cotoletta ed una pasta lunga cotta al punto giusto. Per le altre sere viste le mancate prenotazioni ci siamo mossi ad intuito: la prima proprio di fronte al Mercato Centrale, di fronte l’ingresso che dà su Vámház krt, ha suscitato la nostra curiosità il For Sale Pub con segatura a terra e bucce di noccioline sul pavimento, ci ha ricordato un locale che c’è qui da noi oppure uno dei tanti incontrati nei nostri viaggi negli Stati Uniti, purtroppo non abbiamo trovato un tavolo libero ma abbiamo prenotato per la sera successiva. Anche questo si sviluppa su due piani e qui le pareti sono rivestite da biglietti e disegni lasciati nel corso degli anni dai commensali ed anche noi non ci siamo fatti mancare il nostro messaggio ricordo. I prezzi sono decisamente alti lo premetto però solo dopo abbiamo capito il perché: nei tavoli intorno a noi vedevamo tutti dividere i piatti e solo quando è arrivato il mio gulash ho capito il motivo, ci avrebbero mangiato tre persone (ed era sublime), per non parlare della porzione di insalata che accompagnava la bistecca di Pamela, anche questa pantagruelica, manco a dirlo anche la cotoletta e le porzione di patatine fritte dei bambini erano oversize ma qui abbiamo avuto il buonsenso di prenderne solo una. La prima cena invece è quella che è andata malino, vinti dalla stanchezza dopo il primo rifiuto del For Sale Pub ci siamo diretti sul Pipa Etterem sull’omonima strada che è poi quella che porta direttamente in hotel costeggiando il Mercato Centrale; il locale è molto semplice, la descrizione dice che gli arredi sono quelli originali degli anni 60 però dopo un ottimo gulash la mia carne è risultata decisamente dura mentre il pollo alla paprika di Pamela troppo crudo infine per un nostro errore non abbiamo indicato al cameriere di togliere l’onnipresente panna acida dalla cotoletta dei bambini.
Per chi come noi viaggia con bambini piccoli che reclamano ogni tanto un piatto di pasta vi segnaliamo Due Spaghi, un locale piccolissimo proprio nella caratteristica strada di Gozsdu Udvar; lo abbiamo scoperto per caso mentre rovistavamo tra le bancarelle di questa stradina del quartiere ebraico, c’è una vetrina con tantissimi tipi di pasta fatta in casa ed una serie di sughi con cui accompagnarla, noi abbiamo preso per i bimbi due paste al pesto davvero ben fatte e le porzioni erano mastodontiche tant’è che alla fine ci abbiamo pranzato anche noi adulti. Scambiando due chiacchiere col proprietario abbiamo scoperto che è abruzzese come noi ed infatti era in partenza da lì a poco per Barrea nel Parco Nazionale d’Abruzzo. Ristoranti a parte, dove avrete capito Andrea ed Arizona mangiano solo pasta e cotoletta, abbiamo assaggiato al Mercato Centrale il langos, piatto tradizionale equiparabile ad una frittella, può essere servito come pasto salato condito con la sempre presente panna acida, formaggio grattugiato e tanti altri “toppings” a piacimento oppure come dolce con Nutella e numerose altre “schifezze gastronomiche”. Il gulash è ovviamente il piatto principe e lo abbiamo mangiato due sere su tre rimanendo sempre soddisfattissimi, la birra come sempre non manca mai nei nostri viaggi e nonostante abbiamo trovato in Budapest una città cara almeno la birra rimane a prezzi vantaggiosi. Altro dolce classico è il kurtoskalacs, una pasta di brioche arrotolata e condita secondo le preferenze con zucchero a velo, cacao, nocciole, cannella e chi più ne ha più ne metta, noi lo abbiamo provato durante una festa in corso nel Parco Municipale e lo abbiamo decisamente apprezzato. Se vi trovate sull’Isola Margherita e cercate un posticino dove bere una birra o stuzzicare qualcosa vi consigliamo assolutamente Hippie Island un locale carinissimo fatto con dei container dipinti con i colori dell’arcobaleno in puro stile hippy. Ci sono tantissimi tavolini all’aperto ed un’area con delle amache dove rilassarsi e sorseggiare un cocktail.
COSA VISITARE A BUDAPEST
Collina di Buda
Noi abbiamo iniziato la nostra visita dalla Collina di Buda che normalmente si raggiunge da Clark Ádám tér passando sul Ponte delle Catene, il più iconico tra i ponti sul Danubio che però nel momento in cui scriviamo ed ovviamente durante la nostra visita era bello che impacchettato per i lavori di restauro. Da questa piazza si può prendere la funicolare, inaugurata addirittura nel 1870 e poi distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale per poi essere ricostruita fedele all’originale e rimessa in funzione nel 1986. La corsa è molto breve però decisamente panoramica con la vista che spazia sul sottostante Ponte delle Catene, sul Danubio e sul Parlamento. La corsa non è compresa nelle tessere giornaliere dei mezzi pubblici ma va pagata a parte, noi abbiamo pagato 1400 fiorini per ogni adulto e la metà per i bambini per la corsa di sola andata; al ritorno siamo scesi a piedi con una brevissima passeggiata che attraversa i giardini ed un boschetto che è poi la soluzione alternativa alla funivia anche per salire; il percorso attraversa anche un paio di ponti che sovrastano la funicolare e sono un ottimo spot per scattare foto alle cabine che salgono e scendono. Una volta giunti alla stazione a monte si apre subito un meraviglioso panorama su Pest, la città moderna, ci sono una serie di terrazze costruite ad hoc da dove poter scattare foto a piacimento.
La prima cosa che spiccherà davanti ai vostri occhi sarà un enorme piedistallo sopra al quale svetta la statua in bronzo di un turul, una sorta di uccello mitologico simile ad un falco legato alle antiche credenze magiare e che rappresenta oggi un simbolo nazionale per gli ungheresi. Proseguendo vi troverete di fronte allo sfarzoso portone che dà accesso al Castello di Buda (o Palazzo Reale), degli scalini vi porteranno di fronte alla Fontana dei bambini pescatori, datata 1900. Proseguendo lungo questa passeggiata panoramica, chiamata Terrazza dei Savoia, giungerete al Palazzo Reale ed alla Galleria Nazionale Ungherese, nella piazza antistante spicca la statua equestre del Principe Eugenio di Savoia, eretta anch’essa nel 1900 ricorda la battaglia di Zenta del 1697 quando gli eserciti cristiani, guidati appunto dal principe Eugenio di Savoia, sconfissero gli eserciti turchi. Proseguendo la visita dalla parte opposta del Palazzo Reale si incontra il Cortile Hunyadi dove è posta la Fontana di Mattia che rappresenta il re Mattia ed il suo entourage che si dissetano ad una sorgente durante una battuta di caccia. Dopo la fontana si accede ad un altro cortile “sorvegliato” da una coppia di leoni in marmo chiamato per l’appunto Corte dei Leoni; al suo interno è possibile ammirare la Biblioteca Nazionale ed il Museo di Storia di Budapest. Tornando al bellissimo Cortile Hunyadi troviamo il Palazzo della Guardia Reale che ospitava le guardie a custodia del Palazzo Reale. Il Palazzo che vediamo oggi è stato costruito nel 2020 perché l’originale fu danneggiato durante la Seconda Guerra Mondiale e poi demolito. Tutta l’area è oggi interessata da grandi opere di costruzione e restauro quindi nei prossimi anni potrebbe essere diversa da come l’abbiamo vista oggi, un’ottima occasione per tornare, che ne dite?
Tra gli altri edifici ricostruiti ex novo che si possono ammirare dal cortile c’è il Maneggio Reale che in passato ha ospitato una scuola di equitazione spagnola e che durante la guerra ha subito la stessa sorte del Palazzo della Guardia Reale venendo danneggiato e successivamente demolito e ricostruito.
Lasciata la zona del Castello di Buda si prosegue a piedi lungo Tárnok Utca disseminata di negozi di souvenir, bar e ristoranti, lungo questa strada è possibile accedere al Labirinto sotterraneo, situato nelle profondità della collina del Castello, è stato utilizzato fin dal Medioevo per molti scopi: come rifugio, come patio o come prigione. Il biglietto è abbastanza costoso per quello che offre almeno da quello che abbiamo letto in rete per cui noi abbiamo deciso di saltarlo però magari per chi è appassionato del genere può essere interessante visto che ci sono anche storie e racconti legati al Conte Dracula. Proseguendo per Tárnok Utca si giunge alla Statua della Santissima Trinità di fronte alla quale si erge la spettacolare Chiesa di Mattia con i suoi tetti multicolore. In questa chiesa il Re Mattia Corvino sposò Beatrice nel 1474; alcune parti della chiesa hanno più di cinque secoli anche se l’edificio è stato profondamente rinnovato nel XIX secolo periodo al quale risalgono le decorazioni scintillanti che possiamo ammirare oggi. Di fianco alla chiesa la fa da padrone il Bastione dei Pescatori, un insieme di torrette collegate tra loro da dove si gode della vista più spettacolare di Budapest. Le torri sono in tutto sette e simboleggiano le tribù magiare che fondarono il paese, simbolismo che troveremo anche in altri monumenti così come nel Parlamento di Budapest.
Tips per famiglie
Se dopo la visita al Palazzo Reale, alla Chiesa di Mattia ed al Bastione dei Pescatori i vostri bambini sono stanchi di musei, statue e panorami troverete proprio tra la Chiesa di Mattia ed il Bastione dei Pescatori, in una stradina un po’ nascosta proprio di fianco all’accesso alle torrette, un bellissimo playground al quale si accede da un cancello in metallo. Il tema è quello dei bastioni con castelli, torrette e cannoni, c’è un ampio spazio all’ombra dove potersi riposare mentre i bambini si scatenano. Se avete difficoltà a trovarlo inserite su Googlemaps “Budavári Mátyás király játszótér”.
Altra attrazione per le famiglie però abbastanza lontana da raggiungere e per questo l’abbiamo saltata è la Ferrovia dei bambini, un treno che scorre per le colline di Buda per circa 11 km, macchinisti a parte è tutto controllato dai bambini: si va dalla stazione di Széchenyihegy a Cool Valley ed oltre ai due capolinea, i treni fermano a 6 fermate programmate a Normafa, Csillebérc, Virágvölgy, Jánoshegy, Szépjuhászne e Hárshegy. Nelle varie fermate ci sono belvedere, parchi giochi nel bosco, ed altri punti interessanti, perfino una zipline. Come sempre il tempo è tiranno ed abbiamo preferito concentrarci su altro però per chi fosse interessato vi lasciamo il sito ufficiale dove reperire tutte le informazioni a partire da orari e costi (davvero irrisori).
Da Rynek Glowny partono una serie di strade tutte ricche di bar e ristoranti, negozi di ogni tipo, artisti di strada e giocolieri, lo sport preferito dei nostri piccoli era il rincorrere i tanti piccioni presenti in ogni dove, tra queste Ulica Floriańska è sicuramente una delle più belle ed affollate e conduce, in un susseguirsi di edifici storici e locali moderni, alla Brama Floriańska (Porta di San Floriano) ed alle antiche mura della città oltre le quali c’è un avamposto fortificato di forma circolare, uno dei pochi resti dell’antica fortificazione a difesa della città, si tratta del Palazzo del Barbacane dove i pittori espongono le proprie opere nel cortile antistante mentre noi abbiamo trovato una ragazza che faceva le bolle di sapone giganti per il divertimento assicurato dei più piccoli. Alle spalle del palazzo c’è la Plac Jana Matejki con un monumento ai caduti e tante corone di fiori. Ci siamo divertiti anche a girare a piedi per i giardini Planty che circondano il centro storico con prati curatissimi, piante di tulipani enormi e coloratissime.
Collina di Gellert
Sempre da questa parte del Danubio, quindi restando ancora nella città vecchia di Buda, tra il Ponte Elisabetta ed il Ponte della Libertà sorge la Collina Gellert che ospita tra le tante cose le omonime terme oltre ai Bagni Rudas. Ai piedi della Collina spicca la Chiesa nella Roccia raggiungibile con una brevissima passeggiata in salita nel parco. Da qui si continua a salire in mezzo a questo enorme polmone verde fino alla Cittadella ed al Monumento alla Libertà: tutta l’area al momento della nostra visita era circondata da transenne perché in fase di restauro. La Cittadella fu eretta dagli Asburgo nel 1851 mentre il Monumento alla Libertà, alto 14 metri, fu posto in cima alla collina per sancire la liberazione della città da parte dei sovietici durante la Seconda Guerra Mondiale.
Tips per famiglie
La passeggiata seppure al fresco ed in mezzo al bosco può risultare faticosa e noiosa per i bambini quindi vi offriamo due incentivi per raggiungere la vetta: il parco è pieno di sentieri che si intersecano tra di loro e tra questi troverete prima un parco giochi minuscolo ed adatto a bambini più piccoli ed a neonati, cercate “Verejték téri játszótér” mentre continuando a salire c’è un parco decisamente più grande composto da una serie di scivoli di diversa lunghezza e pareti per arrampicata che faranno la gioia dei bambini più grandi; in questo caso cercate su Googlemaps “Csúszdapark”.
Per tornare a Pest potete pensare di attraversare, come abbiamo fatto noi, il Ponte della Libertà che spicca col suo colore verde e che è sempre pieno di ragazzi allungati sulla struttura a fare due chiacchiere oppure a bere un drink.
Belvaros
La zona di Belvaros (la città interna) è il cuore pulsante di Pest, tutto ruota intorno alla piazza di Vörösmarty tér dalla quale si diramano tante vie e stradine tra le quali spicca la più famosa ed elegante, Váci Utca. Tra le cose da vedere in questo quartiere spicca sicuramente l’imponente Basilica di Santo Stefano, il più importante edificio religioso cattolico d’Ungheria e lo testimonia la fila che c’è per entrare a qualsiasi ora del giorno. La sua costruzione iniziò nel 1851 ma venne terminata solo dopo oltre cinquant’anni; il pezzo forte è sicuramente la vista che si gode dalla balconata della cupola che è fiancheggiata da due maestosi campanili.
Piazza della Libertà ospita invece l’unico monumento sovietico rimasto in città dopo che tutti gli altri sono stati spostati nel Memento Park: si tratta di un obelisco in ricordo dei soldati sovietici che liberarono la città, tutto intorno vi sono dei magnifici giardini mentre dalla parte opposta troviamo il Memoriale dell’Olocausto.
Non può mancare ovviamente una visita al Mercato Centrale all’interno del quale troverete al piano terra i banchi alimentari dove i locali fanno la spesa e si mischiano con i turisti curiosi; al piano superiore ci sono alcuni stand gastronomici e le immancabili bancarelle di souvenir. Il mercato è aperto dal lunedì al venerdì dalle 6 alle 18 mentre il sabato chiude alle 15, la domenica è chiuso e resta aperto solo l’accesso al supermercato che si trova all’interno della struttura.
Nella centralissima Deák Ferenc tér, unico punto della città dove si incontrano la linea 1, 2 e 3 della metropolitana e quindi comodo snodo per raggiungere qualsiasi punto della città potete fare un giro sulla ruota panoramica ed ammirare il panorama dall’alto.
Parco Municipale
Questo polmone verde è sede di tantissimi punti d’interesse sia per grandi che per piccini ed una visita qui non può che cominciare passando un paio d’ore alle Terme Széchenyi, sicuramente i bagni più grandi, famosi e caratteristici della città. Vi diciamo di cominciare la giornata da qui perché arrivando all’apertura o poco dopo troverete pochissima gente ed ovviamente un livello di pulizia impeccabile. Una volta fatto il biglietto d’ingresso, stesso prezzo per adulti e bambini e sicuramente non economico (5900 fiorini in settimana e 6200 fiorini nel weekend e festivi) vi verrà consegnato un braccialetto col quale aprire e chiudere l’armadietto in dotazione (per i più esigenti si possono prenotare cabine private pagando ovviamente di più). Dagli spogliatoi si accede alle tre piscine esterne che sono contornate dai magnifici edifici giallo ocra: la piscina centrale è destinata al nuoto con diverse corsie ed è l’unica nella quale è richiesta la cuffia mentre le altre due sono dedite al relax con un fiume lento e bocchette per idromassaggio e massaggio cervicale. Noi siamo giunti alle 9:30 e c’era davvero poca gente poi man mano è andato riempiendosi e quando siamo usciti a mezzogiorno c’era un discreto numero di persone ma non assolutamente un senso di accalcamento, anzi. Abbiamo usufruito anche delle piscine interne che hanno acqua a temperature differenti, alcune erano troppo calde per i bambini e le abbiamo evitate così come ovviamente bagno turno e sauna. Le terme sono aperte anche di sera fino alle 19 o alle 20 a seconda del periodo dell’anno e talvolta anche fino a più tardi; sono aperte tutto l’anno anche in inverno quando deve essere uno spettacolo rilassarsi nell’acqua calda quando fuori magari ci sono una manciata di gradi. Portate con voi costume, ciabatte ed accappatoio perché è possibile noleggiare tutto in loco ma i prezzi sono molto alti; per raggiungere le Terme Széchenyi con i mezzi pubblici potete utilizzare la metro M1 oppure l’autobus 72M che ferma proprio davanti all’ingresso, dall’altra parte della strada trovate un paio di chioschetti dove poter mangiare qualcosa, noi abbiamo approfittato per pranzare con un langos ed un gelato, in alternativa trovate qualcosa anche all’interno ma presumo che i prezzi siano decisamente più alti.
Dopo il momento relax gli amanti del genere possono fare un giro presso l’adiacente zoo mentre i più colti possono approfittare per visitare il Museo delle Belle Arti che si erge maestoso di fianco all’altrettanto imponente Piazza degli Eroi dove una colonna alta 36 metri, datata 1896, commemora il millenario della conquista magiara del bacino dei Carpazi con la statua dell’Arcangelo Gabriele che incorona il futuro re Stefano. Ai piedi della colonna le statue dei capi delle sette tribù fondatrici di cui abbiamo già parlato in precedenza e che ritornano anche in questa opera. Davanti al monumento c’è la tomba del Milite Ignoto mentre sui colonnati che cingono la piazza ci sono le statue di 14 sovrani e statisti ungheresi. Durante la nostra visita la statua era allestita per un concerto quindi era completamente transennata e non abbiamo potuto immortalarla a dovere. Per tornare dalla Piazza degli Eroi al Parco Municipale si passa su di un ponte che sovrasta il lago al centro del parco, dall’altra parte si trova il Castello di Vajdahunyad, un complesso architettonico copia di un altro castello omonimo in Romania, al suo interno ospita il Museo di Storia Naturale ed Agricoltura. Durante la nostra visita abbiamo avuto la fortuna di imbatterci in una festa, una sorta di sagra, sinceramente non abbiamo capito di più dai cartelli in ungherese, ed il parco era completamente allestito con bancarelle gastronomiche di ogni tipo, peccato aver appena pranzato nel chiosco di fronte alle terme anche se non ci siamo fatti scappare una birra artigianale ed un tradizionale kurtoskalacs , tantissime giostre per bambini, gonfiabili e tanto altro ed ovviamente non abbiamo potuto esimerci dal far divertire un pochino Andrea ed Arizona. C’era anche una mongolfiera sulla quale poter salire e fare un giro per scattare qualche foto dall’alto.
Tips per famiglie
La parte meridionale è completamente dedicata ai bambini non che nel resto del parco manchino aree gioco e playground ma qui troviamo la Casa della Musica che è un altro bel momento per i bambini in quanto all’esterno ci sono tantissimi giochi a tema musicale, dai tamburi alle pedane musicali e tanto altro ma soprattutto c’è il piatto forte per i più piccoli, un vero e proprio paradiso, mai visto un playground del genere: il Városliget è un complesso mastodontico il cui tema è una mongolfiera, con scivoli e toboga altissimi, reti e percorsi aerei per arrampicarvisi e tanti, tantissimi bambini felici e scatenati.
Parlamento
Si tratta sicuramente dell’opera più spettacolare a livello architettonico di tutta la città: lungo 268 metri, la guglia più alta misura 96 metri, conta qualcosa come 700 stanze ed è l’edificio più grande di tutta l’Ungheria. È contrapposto in linea d’aria al Palazzo Reale e da entrambi si gode una vista maestosa sul palazzo dirimpettaio. Ovviamente è possibile ammirarlo dall’esterno sia di giorno che di notte quando viene illuminato ma vi consigliamo caldamente di visitarne l’interno anche se l’unico modo per farlo è partecipare ad una visita guidata che dura appena 45 minuti quindi non troppo da diventare poi noiosa se viaggiate come noi con dei bambini. Le visite guidate ci sono anche in italiano ma sono molto poche quindi affrettatevi a prenotarle con largo anticipo: in rete troverete tantissimi siti che offrono le visite guidate a prezzi gonfiati, rivolgetevi al sito ufficiale che trovate a questo link e pagherete 3200 fiorini per gli adulti membri della Comunità Europea e la metà per i bambini/ragazzi da 6 a 24 anni sempre membri UE. C’è anche uno sconto famiglia del quale noi abbiamo usufruito grazie al quale gli adulti pagano 2240 fiorini ed i bambini 1120. Purtroppo avendo dovuto cambiare all’ultimo momento la data del nostro viaggio non abbiamo trovato il tour in italiano ed abbiamo avuto problemi anche a trovare quattro posti in inglese così tra tedesco, russo e francese ci siamo buttati su quest’ultimo, lingua che comprendo abbastanza da spiegare qualcosina anche al resto della truppa. Sul sito viene indicato di presentarsi al Visitor Center mezz’ora prima ma in realtà ci hanno detto di tornare solo cinque minuti prima dell’accesso, c’è un controllo con metal detector e poi vengono consegnate le cuffie per ascoltare le spiegazioni della guida. La parte più spettacolare è quella della gradinata che si fa all’inizio (evitate quindi l’opportunità che vi viene offerta di salire in ascensore perché vi perdereste il top) che porta allo Scalone d’onore, un tripudio di arte barocca, gotica e bizantina da lasciare a bocca aperta che fa il paio con la Sala del Congresso dove spiccano ancora una volta gli stemmi delle sette tribù fondatrici. Una curiosità è data dai posacenere in bronzo dorato che riempiono tutto il corridoio, erano numerati in modo che ogni deputato potesse ritrovare il proprio sigaro a fine seduta. Il pezzo forte è dato dalla corona di Santo Stefano con la caratteristica croce piegata, pare per una caduta. È tempestata di perle e pietre preziose e la leggenda narra che fu un dono del Papa a Re Stefano nell’anno mille anche se in realtà pare sia datata XII secolo. La corona è conservata in una teca di vetro, circondata da guardie armate ed è l’unico punto della visita in cui non è possibile scattare foto.
Terminata la visita del Parlamento recatevi sul lungofiume dove troverete il Memoriale delle Scarpe sul Danubio, opera del 2005 composta da 60 paia di scarpe in metallo a ricordare gli ebrei fucilati e gettati nel fiume ai quali venivano prima tolte le scarpe.
Tips per famiglie
Continuando a risalire il Danubio, un paio di centinaia di metri oltre il Parlamento troviamo l’Olimpia Park, un altro bel playground dove poter far sfogare i bambini dopo la visita al Parlamento che per loro può essere magari un po’ noiosa.
Isola Margherita
Proprio appena sopra il Parlamento troviamo l’Isola Margherita che è tutta un unico parco, considerato il più bello di Budapest. Ci sono due ponti che la legano alla terraferma, il Ponte Margherita, più vicino al Parlamento ed il Ponte Arpad più a nord. Anche qui conviene arrivare con i mezzi pubblici, noi abbiamo utilizzato il bus numero 26 che la attraversa da sud a nord partendo da Jászai Mari tér raggiungibile a sua volta col bus 2 o 2M che costeggia il Danubio. Scendendo immediatamente dopo il Ponte Margherita trovate un paio di noleggiatori dove potete affittare bici, risciò, auto elettriche ed altri mezzi strani per girare il perimetro dell’isola; noi abbiamo affittato un risciò al prezzo di 4800 fiorini per un’ora che è un tempo sufficiente per fare tutto il giro dell’isola senza però soffermarsi troppo per strada infatti abbiamo poi completato il tour in parte a piedi ed in parte col bus. Di fronte ai noleggiatori c’è la Fontana Musicale che lancia getti d’acqua in aria a suon di musica, sempre una bella attrazione per grandi e piccini. Da qui facendo un giro antiorario si costeggia nella prima parte il Danubio e si incontrano una serie di localini dove mangiare o prendere un drink, tra questi Hippie Island di cui vi abbiamo parlato nella sezione DOVE MANGIARE. Ci si addentra un pochino nel parco e s’incontra il Margaret Island Zoo, un’area recintata dall’ingresso gratuito dove poter ammirare daini, cavalli, fare un giro sul pony, osservare le cicogne su una sola zampa e tanti altri volatili, c’è anche un bar per un momento di relax. Andando oltre troviamo i resti di un convento dominicano e la Cappella di Saint Michael fino a giungere nella zona nord dove ci sono gli hotel termali perché anche questa, come tutta Budapest, è una zona termale. L’attrazione principale di quest’area è il Giardino Giapponese mentre proprio al vertice superiore c’è un parco giochi (cercare “Öko-játszótér”). Da qui si riprende la discesa lungo l’altro versante dell’isola con un altro playground (Petőfi Sándor Ifjúsági Tábor) con la Torre dell’acqua che svetta al centro. Nei mesi estivi potete approfittare per fare un bagno nel parco acquatico Palatinus che ha anche una spiaggia oltre ad una dozzina di piscine. Prima di rientrare verso il noleggio bici troverete un altro paio di playground sulla vostra destra. Lungo tutto il percorso vedrete gente fare jogging, yoga, andare in bici o semplicemente passeggiare mangiando un gelato, l’Isola Margherita è il vero centro relax di Budapest. Per l’Isola Margherita tralasciamo i tips per famiglie perché tutta l’isola è un unico grande parco divertimenti e qualche spunto più dettagliato lo abbiamo inserito nelle righe qui sopra.
Quartiere ebraico
Il piatto forte del quartiere ebraico è senza ombra di dubbio la Sinagoga Grande, la seconda al mondo per dimensioni dopo quella di New York, al suo esterno è affisso un cartello con gli orari delle visite guidate in varie lingue tra le quali anche l’italiano (non occorre pagare extra oltre al biglietto d’ingresso). Prestate bene attenzione ai giorni di chiusura (giovedì e sabato) quando organizzate la vostra visita a questo quartiere e nello specifico alla sinagoga. I bambini fino a sei anni non pagano e ci sono degli sconti famiglia; dopo aver visitato l’esterno gli uomini dovranno indossare un copricapo, fornito sul posto, prima di entrare nella sinagoga i cui interni sono veramente maestosi. Al suo interno ospita anche un museo e nel cortile c’è un monumento alle vittime della Shoah con un enorme scultura in metallo a forma di salice piangente, su ogni foglia è inciso il nome di un martire. Nello stesso cortile c’è anche un toccante cimitero con delle tombe alle quali è possibile aggiungere dei sassi in memoria dei caduti.
Passeggiando per il quartiere ebraico si incontrano altre due importanti sinagoghe, la Sinagoga Ortodossa conosciuta anche come Kazinczy Street Synagogue e la Sinagoga di Rumbach. Passeggiando lungo Kiràly Utca si raggiunge il Ghetto Wall, non lo trovate direttamente sulla strada ma dovete entrare nel portone di un antico palazzo nel cui cortile troverete i resti del muro, all’esterno non troverete alcuna indicazione ma il numero civico è il 15 di Kiràly Utca.
Una delle strade più caratteristiche di questo quartiere è Gozsdu Udvar che si imbocca sempre da Kiràly Utca, è una stradina pedonale piena di mercatini dell’usato e di altri ambulanti dove abbiamo approfittato per acquistare dei souvenir diversi dal solito come collane fatte con i mattoncini Lego ed orecchini a forma di disco in vinile con l’effige dei gruppi musicali più famosi. Se avete nostalgia della cucina nostrana in questa strada c’è il piccolo ristorante italiano Due Spaghi dove servono pasta fatta in casa veramente deliziosa.
Altro luogo curioso è lo Szimpla Market che di giorno è un mercato coperto e di notte si trasforma in uno dei più vivaci romkert, i famosi bar in rovina di Budapest caratteristici proprio di questo quartiere. Si tratta di locali che hanno occupato case e cortili abbandonati e sono stati rivisitati per passare serate a ritmo di musica ed alcool; noi essendo con i bambini non abbiamo potuto visitarli in veste notturna ma devono essere davvero uno spasso.
Un’altra attrazione che abbiamo saltato proprio perché con i piccoli è la Casa del Terrore che racconta gli orrori subiti dalla città durante due regimi, quello nazista e quello comunista.
Fuori dal centro
Un’attrazione interessante fuori dal centro cittadino che purtroppo abbiamo saltato per mancanza di tempo è il Memento Park che raccoglie tutte le statue della dittatura comunista: come una sorta di cimitero delle reliquie comuniste ospita statue, busti e targhe che una volta “ornavano” la città.
E con questo è tutto, ora tocca a voi andare alla scoperta della bellissima Budapest!
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